N° 9
(PARTE PRIMA)
Di Carlo Monni
1.
Washington
D.C. Nikki Adams, anzi la Dottoressa Nicole Adams, può ritenersi soddisfatta
della sua vita, poche donne della sua età possono vantare una carriera come la
sua: Primo Assistente dell’Addetto al Protocollo del Dipartimento di Stato. Ok,
non mancano i maligni che attribuiscono alle sue “doti femminili” la sua rapida
carriera, ma, in fin dei conti, lei sa qual è la verità e tanto basta. È tarda
sera quando esce dalla sede del Dipartimento ed è stanca. Il lavoro non manca
di questi tempi. I suoi pensieri vagano verso il suo vecchio amico Everett K.
Ross e verso T’Challa, la Pantera Nera, due uomini che, ciascuno a suo modo,
hanno segnato la sua vita ed il suo lavoro in tempi recenti.[1]
Se certe cose fossero potute andare in modo diverso… sì chiede…ma è inutile
recriminare. Con passo svelto attraversa il parcheggio dirigendosi verso la sua
macchina, non ci arriverà mai. Il giorno dopo troveranno la sua auto ancora
parcheggiata al solito posto e la sua borsetta abbandonata poco lontano.
Parigi,
Francia. Yvette Avril ha in comune con Nicole Adams il fatto di essere una
bella donna e di ricoprire un posto di importante responsabilità. Nel caso di
Yvette è il titolo di Presidente della divisione europea della Stark-Fujikawa.
Non è stato facile per una donna guadagnarsi il rispetto di un giapponese
vecchio stampo come Kenshiro Fujikawa, ma Yvette era forte della sua passata
esperienza come Capo della sezione francese della Stark International[2] e poi, come Vice Presidente Esecutivo di
quella stesa compagnia. Oltre a questo c’era stato l’appoggio di Morgan Stark,
che tra i suoi pochi pregi aveva quello di saper riconoscere un buon dirigente,
oltre che, come il cugino, un chiaro debole per le belle donne. Yvette aveva
dovuto pagare il pedaggio di fare da accompagnatrice di Morgan durante le sue,
per fortuna, rare visite in Francia. Conservava un miglior ricordo di Tony al
cui fascino, deve ammetterlo, non è facile resistere. Giorni passati,
purtroppo, commenta fra se, mentre si prepara a raggiungere un letto vuoto. È
mentre si trova in bagno intenta a togliersi le lenti a contatto che sente un
rumore nella stanza da letto.
L’indomani
la donna delle pulizie troverà i suoi occhiali nel pavimento del bagno, ma di
lei nessuna traccia
Il
Vice Procuratore Esecutivo degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale dello
Stato di New York Kathryn Malper esce, di buon mattino, da casa per recarsi al
Tribunale Federale. È ad un punto cruciale del processo contro i Boss del
crimine. La testimonianza di Caesar Cicero li inchioda, ma hanno avuto le loro
brave difficoltà a farlo restar vivo sinora[3]
ed i problemi non cesseranno presto. Per quanto la riguarda, possono anche
ammazzarlo, ma solo dopo che sarà stato controinterrogato e la sua
testimonianza sarà ritenuta, quindi, pienamente valida.
Non
arriverà mai in Tribunale. La sua auto viene ritrovata a meno di 300 metri dal
suo appartamento, con dentro la sua borsa ed il suo berretto portafortuna dei
Red Sox.
Cina,
il brillante Neurologo Dottoressa Su Yin esce dal Laboratorio dell’Ospedale di
Pechino in cui lavora da anni. Il lavoro è gratificante, ma non riempie il
vuoto della sua vita da quando suo marito è morto, una morte di cui, in modi
molto oscuri, si sente parzialmente responsabile. Percorre il lungo corridoio
senza alzare la testa, e senza badare ai rumori intorno a se, un gravissimo
errore.
Alla
fine del turno due infermiere trovano il suo stetoscopio a terra di fronte al
suo studio.
Accade
ancora, in varie parti del mondo: Australia, Canada, Russia, Italia, Germania,
Giappone. Ovunque, senza la minima spiegazione, donne che nel loro paese
detengono, con varie forme ed a vario
titolo, porzioni di potere politico, sociale od economico, scompaiono
misteriosamente, In alcuni casi si pensa subito al rapimento, in altri a
scomparse per cause naturali o per volontà dell’interessata. Nessuno pensa,
però, a collegare tra loro le
scomparse, almeno finché un giovane impiegato dell’Interpol, addetto alle
statistiche, non nota la singolarità della scomparsa di tante donne in un
ristretto lasso di tempo in tutto il mondo, una vera sfida alle leggi della
statistica. Colpito dal fatto, l’uomo esegue una serie di riscontri incrociati
e scopre che le donne in questione hanno dei tratti in comune, dopotutto: il
ricoprire posizioni di importanza ed anche il trovarsi in una fascia d’età tra
i 25 ed i 50 anni con un picco tra le ultra trentenni. La cosa viene giudicata
degna di essere riferita ai superiori e
non passa molto che, dopo una serie di ulteriori controlli, l’informazione
venga passata agli organi di Polizia e di Intelligence delle varie nazioni
interessate.
Alle
due del pomeriggio del giorno seguente, ora di Washington, l’ipotesi trova una
conferma e la questione diventa accademica.
In
tutte le cancellerie ed i palazzi presidenziali del mondo viene ricevuta una
videocassetta il cui contenuto è inequivocabile.
Lo schermo è occupato dal volto di una
donna, incorniciato da un cappuccio
color arancio
<<Io sono Superia.>>
esordisce la donna <<Rappresento il nuovo ordine mondiale, un mondo
libero dalla tirannia dell’uomo, in cui il potere appartenga a coloro che sono
veramente degne di possederlo, il vero
sesso forte del pianeta: le donne.>> Il campo si allarga sino a mostrare
un’isola in cui si ergono due avveniristiche torri, mentre la donna si mostra
nella sua interezza, interamente rivestita di un costume arancione e azzurro
che la ricopre dalla testa ai piedi <<Questa è l’isola di Femizonia, il
primo avamposto del nuovo ordine. Qui stiamo raccogliendo le più brillanti
menti femminili del mondo intero. Alcune ci hanno raggiunto di loro spontanea
volontà, altre hanno, purtroppo, dovuto essere convinte. Da qui si sta
preparando l’avvento di una nuova umanità, in cui le donne non saranno più
schiave, ma dominatrici. Questo è l’ultimo avvertimento. Alla fine della
settimana saprete che le mie parole non sono vanterie, per allora il regno
dell’uomo vedrà l’inizio della fine.>>
La
reazione dei vari Capi di Stato e di Governo è unanime: questo è un affare per
lo S.H.I.E.L.D.
2.
Nick Fury s’infila il sigaro in bocca, senza accenderlo. Quelle maledette regole sul fumo lo irritano, è troppo vecchio per cambiare stile di vita ormai. Guarda i suoi collaboratori e poi dice:
-Allora cos’è questa storia? Se ho
ben capito, abbiamo a che fare con una fanatica femminista.-
-In effetti si, Colonnello.-
risponde Alexander Goodwin Pierce –Il suo nome è Superia, non sappiamo molto di
lei. Secondo alcune fonti è una
scienziata geniale, specializzata in vari campi, tra cui la genetica, di nome
Deirdre Wentworth. In ogni caso, fu con questo nome che eseguì gli esprimenti
che trasformarono una comune ragazza in Spirito Libero, secondo i files dei
Vendicatori.-[4]
-Già…il siero della super
soldatessa.-
-Ehm signore non era esattamente
un siero a dire il vero.-
-Pierce. Non riconosceresti il
sarcasmo nemmeno se ne dipendesse della tua vita.- replica Fury – Coraggio,
continua.
Pierce
si schiarisce la voce:
-Il suo primo exploit l’abbiamo
avuto qualche anno fa, quando lanciò un missile che, nei suoi intenti, avrebbe
dovuto sterilizzare tutte le donne. Contava di rendere le…uhm 10.576 donne
presenti sulla sua isola privata ed immuni alla sterilizzazione, una risorsa
indispensabile per evitare l’estinzione dell’umanità e dominare così il mondo.
Fu fermata da Capitan America con l’aiuto di Quasar, che intercettò il missile
e lo deviò verso l’orbita di Urano.- [5]
Fury
borbotta frasi irripetibili in un racconto destinato anche a minorenni, poi si
rivolge a Pierce:
-Diciamo pure che è matta come una
cavalla. Che altro sappiamo di lei?-
-Pensavamo fosse morta, uccisa dal
Teschio Rosso, durante quella faccenda dell’assalto a Boca Caliente.-[6]
-Notizia evidentemente esagerata…-
commenta Fury -…prosegui Pierce.-
-Beh… ha un vero e proprio odio
patologico per gli uomini, tutte le sue collaboratrici, comprese le
supercriminali di cui spesso si serve sono solo ed esclusivamente donne.
Sospettiamo anche che sia dietro una campagna di proselitismo nelle scuole e
università per reclutare giovani donne in un movimento di femminismo estremo.[7] È compatibile con i suoi scopi. Lei vuole
costruire una nuova società in cui siano le donne a detenere i potere e gli
uomini siano schiavi.-
-Quanta fatica sprecata. Non si è
accorta che le cose stanno già così? Tu non fiatare Carter.-
-Non ci penso nemmeno.- replica
Sharon Carter sogghignando
Nick
continua:
-Questa Superia ha, forse, certi
problemi con gli uomini? Voglio dire è per caso una…-
-Ehm non lo sappiamo signore, -
replica Pierce –Di questo non c’è traccia negli scarni dati che abbiamo su di
lei.-
-Alte notizie?
-Posso rispondere io.- interviene
Sharon Carter –Secondo i dati fornitici dall’F.B.S.A.[8]
sembra che molte supercriminali conosciute siano scomparse dai luoghi abituali
nelle ultime settimane. Sospettiamo che costituiscano l’esercito di cui parlava
Superia.-
-Contromisure?-
-Abbiamo ideato un piano.-
interviene Valentina Allegro De La Fontaine, Vice Direttore Esecutivo
Pianificazioni –Molto semplice, in verità, la nostra Sharon si infiltrerà tra
il personale di Superia ed agirà dall’interno.-
Fury
scuote la testa perplesso
-E come contate di riuscirci?-
-In realtà è gia accaduto.-
risponde Val –Sharon ha contattato il sito di Superia e le ha fatto una
proposta allettante. Le ha parlato di quando si ritrovò abbandonata e senza
risorse nel corso di una missione e di come biasimi te e tutto lo S.H.I.E.L.D.
per questo e che è stanca di essere sfruttata dai maschi che dirigono la nostra
società, che crede che le idee di
Superia siano la sola risposta ai mali delle donne e che è pronta a
raggiungerla, portando con se i segreti dell’organizzazione.
-È un piano troppo scoperto.-
replica Nick –Superia sarebbe stupida a
crederci.-
-Infatti.- interviene Sharon –Ma
Superia ha verificato la mia storia e sa che è vera, compresa la mia iniziale
diffidenza verso lo S.H.I.E.L.D. e poi…vuole credere alla “conversione” di una
“sorella” ed anche se teme un inganno è
troppo vanitosa per non rischiare.-
Nick
riflette. Per un bel po’ di minuti non parla, limitandosi a masticare il
sigaro, infine dice:
-Ok Il piano è approvato: voi
signore avrete la vostra chance, ma non posso permettere che uno dei miei
migliori ufficiali metta in pericolo la propria vita senza prendere
precauzioni. Ci serve uno di quei fessi in mutandoni per tenere impegnate
Superia e le sue superdonne del…. –
-Chi signore?- chiede Pierce –I
Vendicatori sono impegnati[9]
e pure WorldWatch..[10]
Forse potrei richiamare i Vendicatori dei Grandi La…-
-No, per carità. Lasciamo quei
fessi fuori da questa storia, hanno già combinato abbastanza guai per conto
loro ultimamente[11] e se lo
chiediamo ai Vendicatori della Costa Ovest, o WCA come si ostina a chiamarli il
loro P.R., ci ritroviamo con un esercito di stupidi giornalisti al seguito con
tanto di telecamere. No! Qui ci serve un bel campione di maschio americano,
useremo Capitan America.-
Mentre
Nick Fury pronuncia queste parole, noi andiamo nell’ufficio dell’assistente
sociale Samuel T. Wilson a Harlem, L’uomo in questione è attualmente impegnato
in una faccenda di estrema delicatezza, in altre parole: sta dando da mangiare
al gatto. Una piccola pausa in una giornata sinora abbastanza convulsa. Si è
scelto un brutto mestiere, pensa, ne ha viste abbastanza da fargli venire non
una, ma tre ulcere. Si chiede se suo padre si sentisse mai così, ma forse gli
uomini di chiesa sono uomini di tempra diversa, forse riescono a sopportare di
più. A volte Sam sente montare dentro di se una rabbia ed una frustrazione
eccessive e la cosa lo spaventa un po’.Si ricorda bene cosa gli accadde quando
lasciò che le emozioni negative lo sommergessero . Il corso di suoi pensieri è
interrotto dallo squillo del telefono cellulare,
-Qui
Sam Wilson. Nick Fury ? Che posso fare per…Certo che posso
rintracciarlo, se la situazione è grave, lo farò subito-
Ha
appena riattaccato che Jody Casper, suo nipote ed assistente, entra.
-Jody, pensa tu all’ufficio.- gli
dice –Io devo uscire per un’emergenza.-
Jody
conosce bene quello sguardo negli occhi dello zio: si tratta di guai che
richiedono l’intervento di Falcon.
-Penso a tutto io.- risponde –Tu
vai tranquillo.-
A
questo punto qualcuno di voi si sarà chiesto: ma il nostro eroe dov’è? Per
sapere la risposta a questa domanda, ci spostiamo in una cafeteria del
Greenwich Village dove vediamo entrare un apparentemente spaesato Jeffrey
Steven William Mace, semplicemente Jeff per gli amici, che si guarda in giro
finché non vede la persona che cercava: l’affascinante reporter Joy Mercado,
una delle colonne della rivista Now, per cui anche lui lavora.
-Ben arrivato Mace.- lo saluta
sbrigativamente lei. –Fa piacere vedere che esistono uomini puntuali.-
-Ehm cerco di esserlo, quando ci
riesco, Joy. Perché hai voluto incontrarmi qui?
-È un bel localino. Ha riaperto da
poco, ma ai suoi tempi era uno dei locali più in dell’East Village…ehi ciao
Martin..-
L’uomo
dai capelli lunghi ed altrettanto lunghi baffi, che è appena entrato, la saluta
con un cenno del capo e poi si dirige al bancone
-Fammene uno doppio Zelda, ne
sento il bisogno.- dice.
Una
cameriera dai capelli viola si avvicina loro.
-Che vi porto belli?- chiede
Jeff
la fissa. Eh si sono proprio capelli viola, ma non c’è certo da stupirsi, no?
-Uhm per me una coca, grazie.-
risponde
-Seguirò il ragazzo. Una anche per
me.- aggiunge Joy
La
cameriera se ne va e Jeff e Joy cominciano a chiacchierare sul loro incarico
del giorno, mentre, senza darlo a vedere.Il ragazzo getta uno sguardo
esplorativo al locale. Niente di particolare, ma carino, Joy ha ragione. A
quest’ora del mattino non ci sono molti avventori. Al bancone non c’è nessuno,
a parte il tipo dall’aria hippy. Ad un tavolino non distante, due tipi che
sembrano studenti universitari in pausa, molto diversi tra loro: uno biondo con
l’aria del bravo ragazzo di provincia e l’altro un ispanico o giù di lì, poi,
la sua attenzione è attratta dall’entrata di una ragazza, alta, bionda, gambe
lunghe. Diavolo, pensa, ma da dove esce questa?
-Ehi piccolo non ti distrarre.-
gli dice Joy –Se proprio ci tieni puoi offrire alla bimba qualcosa dopo.-
Jeff
arrossisce. Non ha il tempo di ribattere, che il suo cellulare squilla, uno
sguardo al display per riconoscere il numero e risponde immediatamente.
-Ciao, dimmi..Ok, ci sarò, tra 15
minuti esatti, aspettami.-
Si
alza di scatto
-Scusami Joy, ma devo scappare.
Facciamo come hai detto: tu ti occupi dei Figli del Serpente ed io dei Cani da
Guardia, poi penseremo al resto. Ciao.-
Jeff
esce di corsa, lasciando cadere sul tavolo una banconota da cinque dollari. Joy
resta per un attimo perplessa. Uomini, pensa, chi li capisce?
3.
Il
capitano dei Marines Elizabeth Mary Mace non può definirsi nervosa, ha già al
suo attivo decine di processi. Militari. Certo questo è il primo in una corte
“civile” ed il personaggio che deve difendere, seduto al suo fianco in un
rigido completo blu non è un personaggio qualsiasi., è un cosiddetto
supercriminale, dopotutto.
La voce
stentorea dell’U.S. Marshal annuncia:
-La Corte del Primo
Circuito del Distretto Federale Meridionale dello Stato di New York è ora in
sessione, presiede l’Onorevole Giudice Robert Chalmers!-
Un
uomo alto con capelli e pizzo bianchi rivestito di una svolazzante toga nera,
raggiunge velocemente lo scranno e si siede, poi con voce ferma dice:
-Seduti prego.
Cancelliere prego, legga i capi d’accusa.-
Il Popolo degli Stati
Uniti contro: Dallas Riordan e Michael Walter Rogers accusati di cospirazione…
…-
Al
termine del lungo elenco di accuse poi il Giudice si rivolge ai banchi dinanzi
a lui:
-L’accusa è pronta?-
Si alza in piedi un uomo di mezza età:
-Harrison Kemp per
l’Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti. Siamo pronti Vostro Onore
-La difesa è pronta?-
I difensori si alzano
-Emerson Bale e John
Watkins per la difesa di Dallas Riordan Vostro Onore, siamo pronti.
-Elizabeth Mace per la
difesa di Michael W. Rogers, Vostro Onore. Sono pronta.
Chalmers
scuote il capo. Supercriminali, pensa, L’Incappucciata e la Tigre Volante,
rispettivamente leader e membro dei Signori del Male, o almeno così dice
l’accusa, capitano solo a lui i casi bizzarri? Almeno non è il processo ad una
pretesa divinità questo.[12]
Inutile perdere tempo, bisogna cominciare.
Il
mini Jet sta sorvolando l’Oceano Atlantico. A bordo Capitan America e Falcon
stanno parlando:
-Fammi capire…- sta dicendo Cap
–Noi due dovremmo rintracciare l’Isola di Superia, Femizonia o come diavolo si
chiama, e battere lei e, probabilmente un nugolo di super donne tutto da soli?-
-Beh Steve[13] non si sarebbe fatto intimidire e poi che
vuoi che siano 250 o 300 donne a testa?- replica ridendo Falcon
-Meno male che la prendi sul
ridere.- risponde Cap –Chissà perché solo perché indosso il costume di Capitan
America, tutti pensano che sia in grado di sbaragliare un esercito tutto da
solo.-
-Già, chissà perché…attento siamo
quasi alle coordinate che Cap… voglio dire il tuo predecessore….ci ha fornito
per l’isola di Superia ed il segnalatore di Sharon Carter sta mandando un
segnale fortissimo, come se fosse impazzito. Ci siamo ormai.-
-Lo penso anch’io…- ribatte Cap
-…ma credo che ci abbiano avvistati… a meno che, quel missile non sia stato
sparato per spaventare gli uccelli.-
Falcon
getta uno sguardo verso un missile che sta arrivando a tutta velocità,
apparentemente dal nulla, poi…
-Fa meno lo spiritoso, ragazzo.
Datti da fare!-
Gli
sforzi per evitare il missile sono vani, nonostante tutto l’aereo è colpito ed
esplode.
4.
Poche ore
prima. Sharon Carter è giunta nel luogo dell’appuntamento concordato via
internet. Con una lancia a motore si è spinta al largo della costa della
Florida, sino al mare aperto. Ottima idea, pensa In questa posizione è facile
controllare se qualcuno la segue, a parte, forse un sottomarino, ma se Superia
è come la dipingono, avrà pensato anche a questo. Un rumore attira la sua
attenzione, poi ecco, improvvisamente apparire, praticamente dal nulla, un
veicolo dal design avveniristico che si dirige verso di lei ad alta velocità
per arrestarsi proprio di fronte alla lancia. Un tettuccio si apre ed ecco
apparire una donna (ovviamente) rivestita da una tuta violetta, con stivali e
maniche ricoperti da una leggera lega metallica, la stessa della maschera che
le ricopre la parte superiore del volto e da cui fuoriesce una cascata di
lunghi capelli ramati
-Io sono Snapdragon e tu sei
l’Agente Carter, giusto?- chiede
-Sarebbe Comandante Sharon
Carter…- ribatte Sharon -…ma lasciamo perdere le formalità sei venuta a
portarmi da Superia?-
La
nuova venuta sembra esitare un istante, prima di rispondere:
-Certo. Sali!-
Sharon
non si fa ripetere l’invito e balza agilmente dentro l’abitacolo. Il tettuccio
si abbassa
-Il viaggio comincia.- dice
Snapdragon –Non c’è biglietto di ritorno.-
La
navicella schizza via ad alta velocità, poi si solleva improvvisamente in volo.
Il pilota, un'altra donna che indossa un’uniforme color arancio, preme un
bottone e da sotto la navicella esce un raggio che disintegra la lancia con cui
Sharon è arrivata. Dentro di se Sharon sospira, l’aveva messo in conto,
dopotutto. Si volta a g guardare Snapdragon. Secondo i files dei Vendicatori
sotto quella maschera dovrebbe attualmente esserci Rachel Leighton, un tempo
nota come Diamante, ex membro della Società dei Serpenti ed ex innamorata di
Steve Rogers, il precedente Capitan America,[14]
tuttavia, di recente sono state segnalate nuove attività della Società dei
Serpenti ed una Diamante era tra le loro file.[15]
Chissà se sono la stessa persona? Spera di restare viva abbastanza a lungo da
scoprirlo.
Una
lussureggiante isola dei Caraibi è la meta del viaggio, appare dinanzi ai loro
occhi, come se sbucasse dal nulla. I files dello S.H.I.E.L.D. dicevano che
l’isola di Femizonia era del tutto invisibile a qualsiasi strumento. Secondo le
mappe, i satelliti ed ogni tipo di scanner, alle coordinate fornite da Capitan
America all’epoca del suo primo scontro con Superia, non c’era e non c’era mai
stata, tranne, forse, in ere geologiche passate, alcuna isola. Anche le
ricognizioni sul posto non avevano dato frutto, l’isola, semplicemente, non
c’era, eppure eccola qui, dinanzi agli occhi di Sharon. L’ufficiale dello
S.H.I.E.L.D. non perde nemmeno un secondo a chiedersi come possa essere
possibile, ha visto cose ben più incredibili nella sua vita. Segue Snapdragon
sino ad una delle alte torri. Dovunque si giri vede solo donne, anche le
guardie armate lo sono. Le sembra una sensazione un po’ inquietante, non c’è
nessun uomo, assolutamente nessuno Come se le leggesse nel pensiero Snapdragon
le dice:
-Nessun uomo è ammesso a
Femizonia.-
Sempre
più inquietante, pensa Sharon, quel che si dice sull’ossessione di Superia è
vero, a quanto sembra. Finalmente,
eccola in un’ampia sala, al centro, in piedi una donna decisamente imponente,
Superia. Al suo fianco, una supercriminale che Sharon riconosce immediatamente:
Katrina Luisa Van Horn, alias Man Killer, uno dei pochi Signori del Male
sfuggiti alla cattura da parte dei Thunderbolts. Niente di strano che un’arrabbiata femminista
come lei sia finita qui, pensa la giovane agente dello S.H.I.E.L.D. Superia la fissa sorridendo, un sorriso da
predatore che ha appena scovato la preda
-Sharon Carter, che piacere averla
qui, mia cara.- dice Superia –Quel CD ROM che porta alla cintura contiene i
documenti che mi ha promesso?-
-Si io…-
-Silenzio!-
Superia
punta un dito ed il CD ROM viene strappato dalle mani di Sharon e levita verso
quella di Superia. Elettromagnetismo, pensa la ragazza, quali altri trucchetti
avrà in quel costume? Superia dà il disco ad una delle sue assistenti, poi
-Dovete credermi molto stupida
Comandante Carter. Sappia che non ho mai creduto che avesse tradito lo SHIELD,
ma mi divertiva farla arrivare fin qui perché vedesse la futilità dei suoi
sforzi e poi, dopo l’indottrinamento, sarà un valido acquisto per la nostra
causa. Prendetela!-
-No!- esclama Sharon e comincia
una lotta con le soldatesse di Superia. Il suo addestramento le consente di
superare le sue avversarie, ma la frusta di Snapdragon la imprigiona. Con uno
scarto, Sharon fa perdere l’equilibrio all’avversaria, liberandosi dalla presa,
ma il suo trionfo è di breve durata. Man Killer l’afferra per il collo e si
rivolge a Superia:
-Devo ucciderla?-
-No, ho detto! Verrà sottoposta
all’indottrinamento. Alla fine vedrà anche lei la verità e passerà
entusiasticamente dalla nostra parte. Portatela via Perquisitela attentamente,
potrebbe avere nascosto qualche altro dispositivo di rintracciamento.-
Sharon
spalanca gli occhi.
-Si mia cara Carter, sapevo del
suo dispositivo, è stato disattivato automaticamente quando ha posto piede nel
mio hovercraft. Lo S.H.I.E.L.D. dovrebbe imparare a non sottovalutare il mio
genio, ma nemmeno io sottovaluto le vostre capacità. Nell’improbabile caso che
abbia con se un rintracciatore capace di superare i miei controlli, stia
tranquilla che lo scopriremo. Qui abbiamo metodi che nemmeno si sogna. Ed ora
arrivederci, Comandante.-
Sharon
viene portata via da Man Killer come se fosse un bambolotto, poi Superia si
rivolge a Snapdragon
-Sei stata molto brava, mia cara
Snapdragon, ad imprigionare l’agente Carter con la tua frusta.-
-Per quello che è servito.-
-L’hai bloccata quanto è bastato a
Man Killer per intervenire. Sharon Carter è un’avversaria notevole per
chiunque, credimi, non a caso era la donna del defunto Capitan America.-
Superia sorride, mentre lo sguardo di Snapdragon s’incupisce –Non devi
abbatterti, tu rimani sempre la migliore e più fedele delle mie alleate.– le
dice –Non dimentico cara, che è grazie a te, al tuo provvidenziale intervento
che sono sopravvissuta all’attacco del Teschio Rosso e per questo sarai al mio
fianco il giorno del trionfo.-
Snapdragon
guarda ancora nella direzione in cui è scomparsa Sharon. Ha fatto, la sua
scelta, ormai, e deve seguirla fino in fondo.
5.
Il missile punta deciso alla
pancia dell’aereo ed è a questo punto che bisogna prendere le decisioni più
dure. Per un attimo, nella mente del giovane che si fa chiamare Capitan America
passano le immagini più disparate: suo padre, sua madre, le sue sorelle, i
racconti di suo nonno sulla leggenda di Cap. Che farebbe Capitan America in una
situazione simile? Pensa, pensa.
-Saltiamo!- urla e preme il
pulsante del seggiolino eiettabile. Il paracadute rallenta la sua caduta, ma è
vulnerabile adesso, seduto è un comodo bersaglio. Due forti braccia
l’afferrano. Falcon lo solleva
-Coraggio ragazzo, andiamo insieme
a terra adesso.- dice.
A
terra, per affrontare un esercito di agguerrite supercriminali. Adoro i
brillanti piani dello S.H.I.E.LD. pensa Cap, poi, all’improvviso un calcio
colpisce Falcon alla schiena e per la sorpresa, l’eroe lascia andare Cap.
-Che diavolo…?-
Ripreso
il suo equilibrio, Falcon si ritrova di fronte ad una donna alata rivestita di
un costume scuro
-Sono Blackbyrd, cocco, ed ora
vedremo chi di noi resterà in aria.-
Un
duello aereo, pensa Falcon, proprio quello di cui non avevo bisogno, spero che
il ragazzo se la sappia cavare da solo, perché io non posso aiutarlo adesso.
Capitan
America cade verso terra, per fortuna, il suolo è vicino e lui ha ben imparato
come comportarsi in questi casi. Con una serie di capriole e salti mortali,
tenta di rallentare la caduta e riesce a raggiungere il ramo di un albero a cui
si aggrappa, un altro salto mortale ed è a terra sui propri piedi…. E si
ritrova circondato da un gruppetto di donne in uniforme paramilitare color
arancio ed un nutrito gruppetto di altre donne in costume. Bello. Ora deve
combattere delle donne, una cosa che un supereroe vecchio stampo non avrebbe
mai fatto. Le donne non si toccano neanche con un fiore, giusto? Vallo a
spiegare a queste aspiranti amazzoni.
-Guarda, guarda se non è il
ragazzino che vuol giocare a fare Capitan America.- dice una voce sarcastica
–Io sono Man Killer e bambocci come te me li mangio per colazione di solito.
-Ho sentito parlare di te Man
Killer.- ribatte Cap –Eri coi Signori del Male e sei scappata quando le cose
andarono male, poi hai combattuto i Vendicatori della Costa Ovest assieme ad
altri falliti…ed hai perso.-[16]
Man Killer
lancia un grido e gli si lancia contro
-Ti spaccherò ogni osso
ragazzino!- urla
Cap
si limita a spostarsi e, trascinata dal suo stesso slancio, Man Killer rovina
al suolo. Nello stesso momento, una ragazza vestita di verde spicca un salto e
gli sferra un calcio. Per sua fortuna, un'altra parte del suo addestramento
comprendeva come attutire l’effetto dei colpi, così Cap accompagna il calcio
smorzandone l’effetto. La ragazza sembra cinese, un’esperta di arti marziali,
indubbiamente, vorrebbe riuscire ricordarne il nome, ma gli sfugge. Dovrà
sforzarsi e studiare meglio i dossier in futuro, se ci sarà un futuro, ovvio.
Cap cade all’indietro a causa dell’effetto del colpo, ma, con una rapida
capriola, si ritrova in piedi e con una Man Killer arrabbiata davanti. Prima di
poter fare qualcosa un lazo gli imprigiona le braccia. A lanciarlo è stata una
ragazza bionda in costume da cowboy, anzi cowgirl, un’altra di cui non ricorda
il nome, sta diventando imbarazzante e se non si muove diventerà anche mortale.
Il
duello aereo di Falcon e Blackbyrd è fatto soprattutto di finte, piroette,
cabrate, per ben due volte Falcon evita il micidiale cavo retrattile di
Blackbyrd, poi passa all’attacco, le afferra i polsi, ma Blackbyrd cerca di
sferrargli una ginocchiata all’inguine, ma Falcon anticipa la mossa e, mollati
i polsi dell’avversaria si lascia cadere verso terra. A questo punto Blackbyrd
lo segue, ma Falcon vira improvvisamente, risale e le passa alle spalle
bloccandole le braccia
-Ora cara…- le dice -…scendiamo
dalle tue amiche vuoi?-
La battaglia è convulsa. Solo contro un numero spropositato di donne dotate di superpoteri naturali od artificiali, Capitan America, sa di non avere molte speranze, eppure non ha scelta giusto? Cosa si può dire della battaglia? Forse che è più facile sfuggire ai fucili delle soldatesse di Femizonia che evitare le ali di una ragazza dal costume giallo e la pelle rossa o l’ascia di una che sembra l’incubo di un body builder, eppure il nostro eroe ce la fa, saltando, scartando, colpendo dove e quando è necessario, ma le avversarie sono semplicemente troppe. Alla fine si ritrova imprigionata da una che, come massa, farebbe invidia alla Cosa con in più una pettinatura alla mohicana, poi ecco arrivare una ragazza bionda vestita di una tuta nera con un ampio decolleté ed una giacchetta dorata.
-Sei il nuovo Capitan America?-
chiede –Io sono Golddigger e questo è il mio saluto.-
Così
dicendo, gli sferra un calcio con i suoi tacchetti appuntiti e Cap cessa di
combattere,
Planando
verso Terra Falcon si trova di fronte alla scena di un Cap abbattuto e capisce
che le cose si stanno mettendo al peggio. Cosa credevano di fare quei furboni
dello S.H.I.E.L.D. mandando solo loro in questa missione?
-Falcon!- Urla Man Killer
–Arrenditi o spezzerò il collo di quest’incauto ragazzino!-
Lo
farebbe davvero, Falcon non ha dubbi, lascia andare Blackbyrd ed atterra.
-Saggia decisione.- commenta Man
Killer –Ed ora…-
-Portateli da Superia.- ordina
Golddigger –Vuole decidere lei del loro fato.-
-Mmm., io li farei fuori subito e
mi toglierei il pensiero...- commenta Man Killer -…ma facciamo come vuole lei,
visto che è il capo.-
6.
Superia ha seguito l’intero svolgersi degli avvenimenti su un ampio monitor e sorride soddisfatta.
-Stupidi, pensavano davvero di
sorprendermi in un modo così stupido, beh impareranno cosa si ottiene a sfidare
la mai pazienza. Seguimi Snapdragon!-
Muovendosi
su una mini piattaforma volante, con al fianco la silenziosa Snapdragon,
Superia raggiunge una specie di balcone si rivolge ad un ampio gruppo di donne
nel salone sottostante
-Sorelle, oggi siete qui per
testimoniare l’alba di una nuova era dell’umanità, il trionfo delle donne è
vicino.-
-Io sono stata portata qui contro
la mia volontà.- interviene una delle donne –Quello che avete commesso è un
rapimento, un grave reato federale e pagherete per questo.-
-Comprendo la sua irritazione Vice
procuratore Malper…- ribatte Superia -…si, conosco bene il suo nome, ma era una
misura necessaria, molte di voi non hanno ancora visto la luce e compreso la
giustezza del mio scopo, ma vi garantisco che lo farete. Siete tute donne di
prestigio e potere, il vostro apporto alla nuova società sarà essenziale,
presto, ve lo garantisco, approverete la mai visione.-
Un
brusio accompagna l’entrata di Capitan America e Falcon
-Ah ecco gli uomini che speravano
di combattere ed infrangere il mio sogno, legateli!-
I
due sono legati strettamente con manette d’acciaio a dei pannelli, che poi
vengono sollevati sino all’altezza di Superia. La donna guarda con curiosità e
disprezzo appena celato Cap
-Eccolo, uno dei simboli della
dominazione maschile, il cosiddetto Capitan America.-
Cap
apre gli occhi e rapidamente comprende di trovarsi in un brutto guaio.
-Miss Superia suppongo.- dice
tentando di fare dello spirito.
-Mi piace che tu cerchi di fare lo
spiritoso, “Capitano” Gli uomini come te debbono sempre far vedere la loro
forza anche di fronte alla morte, vero?-
-Sinceramente miss, non avrei
voglia di morire, se posso evitarlo.-
-Mi spiace per te, ma nessun uomo,
mette piede su quest’isola e resta vivo, è la mia legge.-
-Vuole ucciderci, quindi? Me e
Falcon?-
-A tempo debito. Il patetico
tentativo dello S.H.I.E.L.D. di infiltrare Sharon Carter e mandare voi due
sciocchi, mi costringe a dare una lezione a quelle patetiche nazioni mondiali
guidate da uomini irresponsabili.-
Con
un gesto Superia attiva un monitor che mostra una rampa di lancio missilistica
Quello che vedete.- spiega -È un missile che porta una testata molto particolare, è puntato su Pleasantville, Ohio, e quando colpirà, rilascerà un gas genetico di mia invenzione che sarà letale per tutti coloro che sono portatori della coppia cromosomica XY, vale a dire: ucciderà tutti i maschi di quella ridente cittadina di provincia.-
-Tu sei pazza!- Urla Capitan
America –Completamente pazza!-
Superia
sorride
-Pazza, forse? Ma ho la forza per
realizzare la mia utopia e la userò Capitano e tu non potrai farci nulla,
assolutamente nulla. Ora scusami, ma devo annunciare la mia decisione al tuo
Presidente. Sorelle continueremo la
riunione più tardi, siete pregate di lasciare la sala. Siete libere di muovervi
per l’isola, tranne che nelle zone riservate.-
-Che ne facciamo di loro?- chiede
Man Killer indicando Cap e Falcon
Superia
sorride di nuovo.
-Li rimanderemo a casa. Portateli
alla rampa di lancio e legateli al missile, sarà una fine degna di loro.-
I
due supereroi sono presi e portati via. Cap guarda Superia e spera di avere uno
sguardo fiero, che esprima una sicurezza che non è certo di avere
-Perderai!- dice –Quelli come te
non possono e non devono vincere!-
-Vedremo Capitano, vedremo.-
Mentre
i due eroi sono portati via Superia si volge verso una turbata Snapdragon
-Che ti prende mia cara? Sei
intenerita da quel Capitan America di seconda mano? Non è il tuo idolo
dopotutto.-
-Non pensavo che dovesse morire
tanta gente, è proprio necessario?-
-Per ottenere grandi risultati
bisogna, a volte, fare dei sacrifici. Il mondo deve imparare a temermi e quando
capirà che la mia bomba genetica funziona e che posso sterminare ogni uomo del
pianeta o trasformarlo in quel che voglio, dovranno assecondare i miei desideri
o perire, in entrambi i casi io avrò vinto, noi avremo vinto, il mondo sarà in
mano alle donne, le sole che sono in grado di governarlo meglio.-
Sullo
sfondo del monitor il missile col suo sinistro carico, sembra un dito puntato
minaccioso verso il cielo.
Non c’è molto da dire:
1) Chi sia
Superia è spiegato benissimo (spero) nella storia e non c’è molto da aggiungere.
Superia è una criminale molto Kitch, molto sopra le righe, ma era una bella
tentazione usarla, non ho resistito;
2) Su
Snapdragon c’è poco da dire: l’originale Snapdragon è stata uccisa da Diamante
che l’avrebbe annegata (il condizionale è d’obbligo in questi casi) in seguito
Diamante acconsentì a servire Superia sotto l’identità di Snapdragon, in cambio
della fornitura di un antidoto alla degenerazione neurale di cui Capitan
America (Steve Rogers) soffriva all’epoca. A quanto pare si è acclimatata come braccio
destro di Superia ormai. Se sia tornata senza mezzi termini alla sua vita
criminale e se ci siano legami tra lei e la nuova Diamante apparsa su Power
Pack, sono problemi per un altro giorno, ma, siate certi che verranno risolti
3) Man Killer
compare qui diverso tempo dopo gli avvenimenti narrati in Vendicatori della
Costa Ovest (o WCA) #2 che si svolge nel recente passato rispetto a questa
storia. A quanto pare, ha sempre un caratterino delizioso
4) Le
supercriminali che appaiono e che Cap non riconosce sono nell’ordine: Loto
Nero, la ragazza cinese in verde, apparsa per al prima volta in Marvel Fanfare
#11 come agente di Damon Dran e nemica della Vedova Nera, come pure la bionda
cowgirl, alias Wrangler e la donna in armatura alias Iron Maiden; la ragazza alata
dalla pelle rossa e costume giallo è Libellula o Dragonfly che dir si voglia e
faceva parte degli Ani uomini, ha debuttato in Uncanny X-Men #94; quella con
l’ascia è Battleaxe, che è apparsa per la prima volta nell’inedito The Thing
#33, come pure Gladiatrix.
5) Goldidigger, alias Angela Golden è apparsa
per la prima volta in Capitan America Vol 1°#389 durante la saga: “Lo
stratagemma di Superia”, per riapparire in Cap #428 (CA&T #19) come agente
di Damon Dran. Volete un consiglio? Tenetela d’occhio.
6) Di tutte
le signore sopra descritte potrete trovare immagini e storia in http://www.marvunapp.com/Appendix/
Cosa
avverrà ora? Beh per saperne di più vi consiglio di leggere New Warriors #5 e
poi tornare qui su Cap #10 per lo strepitoso (spero) finale. Nel frattempo… non
fate i maschi sciovinisti…-_^
[1] Come visto, ad esempio, in Black Panther Vol 3° #1/12 (Cavalieri Marvel #1/12) oppure in Marvel Knights MIT #8
[2] La Compagnia, già nota come Stark Industries e che, in seguito, rilevata da Obadiah Stane, divenne Stane International, per poi essere acquistata dalle Stark Enterprises, compagnia che, dopo la fusione con la giapponese Fujikawa è diventata l’odierna Stark-Fujikawa (Carlo, lo storico dell’economia MIT -_^)
[3] Una chiara allusione a Devil MIT #18 (Un Carlo pubblicitario)
[4] In Capitan America Vol 1° #431 (Capitan America & Thor #20)
[5] Come visto in Capitan America Vol 1° #387/392 (Marvel Extra #10)
[6] In Avengers Vol 1° #388 (Iron Man & I Vendicatori #9)
[7] Ne saprete di più su New Warriors #5
[8] Federal Bureau of Superhuman Affairs, l’agenzia che si occupa dei reati commessi da od in danno di superumani. Diretta da Jasper Sitwell
[9] Come visto in Vendicatori #18 attualmente online
[10]] Come si vede in WorldWatch #15
[11] Vedi Vendicatori dei Grandi Laghi #4
[12] Gli è capitato nel recente Devil & Thor 2002
[13] Steve Rogers il precedente Capitan America
[14] Rachel accettò di servire Superia sotto l’alias di Snapdragon in Capitan America Vol 1° #433 (Capitan America & Thor #21)
[15] Visto nei primi episodi di Power Pack MIT
[16]
In Vendicatori della
Costa Ovest MIT #1 e 2